L'uso dei cosmetici e del profumo sono tanto diffusi che persino nel contado divengono abituali[25]. Secondo Burdach non vi è nessuna rottura fra i due periodi, che costituiscono dunque un'unica grande epoca... e se proprio si vuole parlare di rinascita bisogna addirittura risalire all'anno Mille. È un’opera che va guardata come confessione autobiografica […], come manifesto di diffusione e democratizzazione della cultura […], come puro trattato di scienza laica del mondo moderno. La nuova invenzione aumentò notevolmente la quantità di libri in circolazione, aiutò a eliminare gli errori di trascrizione e trasformò lo sforzo intellettuale in un'attività di confronto e di scambio piuttosto che di studi solitari e isolati. Gli storici, tra i quali furono insigni Flavio Biondo (nel XIV secolo), Machiavelli e Guicciardini (nel XV secolo), abbandonarono la visione medievale legata a un concetto di tempo segnato dall'avvento di Cristo, per sviluppare un'analisi degli avvenimenti concepita laicamente, con un atteggiamento critico verso le fonti. «La mistica immagine della Rinascita e della Riforma aveva vissuto, sotto entrambi i suoi aspetti, attraverso tutto il Medioevo [...] ora, dopo lo slancio religioso del XII secolo [...] dopo Gioacchino, Francesco, Domenico, dopo l'illimitato flusso di entusiasmo religioso, quell'immagine si muta nell'espressione di un sentimento e di un bisogno di tipo puramente umano, che dapprima empie di sé solo singoli individui, poi anche ampi circoli, ed al quale si mischiano la esigenza e l'immaginazione della fantasia, dell'anima sensibile.». [19] Soprattutto in ambito educativo la donna «nelle classi più elevate era essenzialmente uguale a quella dell'uomo», distinguendosi per le sue doti letterarie e filologiche, e contribuendo al rilancio della poesia italiana «onde un numero considerevole di donne acquistarono una grande celebrità».[20]. Andrea Cortellessa è un critico letterario italiano, storico della letteratura e professore associato all'Università Roma Tre, dove insegna Letteratura Italiana Contemporanea e Letterature Comparate. Gli stessi intellettuali provenivano spesso dalla società artigiana e mercantile, già impregnati degli ideali di etica civile, pragmatismo, individualismo, competitività, legittimazione della ricchezza ed esaltazione della vita attiva[9]. Al centro delle feste vi sono le raffigurazioni teatrali di Angelo Beolco, detto Ruzante, e Francesco de' Nobili, detto Chèrea, oppure di Domenico Tajacalze, Zuan Polo e Cimador. I rapporti sociali erano frequenti: i bambini si radunavano in brigate che spesso si azzuffavano tra loro. A dire il vero, la ripresa dei modi dell'età classica greca e romana e la rinnovata consapevolezza di discendenza e legame col mondo antico non fu una novità del XIV secolo, anzi nel corso del Medioevo si erano avute varie rinascite e rinascenze: la rinascenza longobarda, carolingia, ottoniana, rinascita dell'anno Mille, rinascimento del XII secolo[7]. Una prima crisi del Rinascimento fiorentino si sarebbe avuta dopo la morte di Lorenzo il Magnifico (1492) e la presa di potere da parte di Girolamo Savonarola, il quale tuttavia, se da un lato istituì una repubblica teocratica mirante a colpire gli aspetti più paganeggianti e lussuriosi sul Rinascimento, dall'altra innescò un processo di ripensamento e rinnovamento della tradizione religiosa, destinata a durare ben oltre la sua esecuzione al rogo nel 1498. La valorizzazione di tutte le potenzialità umane è alla base della dignità dell'individuo, con il rifiuto della separazione tra spirito e corpo: la ricerca del piacere e della felicità mondana non sarebbe più rivestita di colpevolezza e disonestà, ma anzi elogiata in tutte le sue forme (De voluptate, Lorenzo Valla)[9]. Ha una struttura che diventerà canonica: cinque stanze, con alternanza tra endecasillabi e settenari. Lo Stato cerca nuovi politici esperti delle nuove professioni e insieme in grado di gestire la cosa pubblica. Il caso più emblematico è forse la corte di Francesco I di Francia, dove artisti come Leonardo da Vinci, Rosso Fiorentino, Francesco Primaticcio, Benvenuto Cellini e altri vennero accolti e protetti, dando il via alla cosiddetta scuola di Fontainebleau, importante fucina del tardo Rinascimento. Chiare , fresche e dolci acque… è la canzone più celebre di Petrarca ed è la numero 126 del Canzoniere.Ha una struttura che diventerà canonica: cinque stanze, con alternanza tra endecasillabi e settenari. Vai alla sezione » Goethe di Francoforte ed Enit, per il 700° anniversario della morte dell’autore della Commedia. Questo rovescio della medaglia, più sofferto e spaventoso, si ripresentò ogni volta che il fragile equilibrio economico, sociale e politico veniva meno, togliendo il sostegno agli ideali[9]. Infine il passato classico non veniva imitato servilmente, ma rielaborato come esempio e fonte di ispirazione per nuove creazioni originali[7]. Alle certezze del mondo tolemaico, si sostituirono le incertezze dell'ignoto, alla fede nella Provvidenza si avvicendò la più volubile Fortuna e la responsabilità dell'autodeterminazione comportava l'angoscia del dubbio, dell'errore, del fallimento. Negli ultimi tre versi di congedo, Petrarca si rivolge direttamente al componimento, invitandolo ad uscire tra la gente. La corte del principe poi conquista il favore del popolino con eventi particolari, residui del resto delle feste pagane, come il Carnevale[14] dove il popolo può lasciarsi andare agli eccessi e credere di potersi sostituire per un giorno al potere costituito[15]. Nell'Italia settentrionale la frammentazione politica e la presenza di numerose corti, intente a primeggiare le une sulle altre anche in campo artistico, sarà uno sprone per la promozione dell'arte, in Toscana, Lombardia, Emilia e nel Veneto. Questa canzone è forse il componimento più innovativo di Petrarca, fondatore della poesia moderna sia per la sua sostanza psicologica, sia per il suo senso del paesaggio, caratteristiche che sono ben evidenti in questa poesia. Su tutte le dimore primeggiava la casa del principe come Palazzo Medici a Firenze residenza signorile sino a quando nel 1540 Cosimo trasferì la famiglia a Palazzo Vecchio che lo accresce, con l'arte del Vasari, di ambienti appositi adatti a ospitare la corte che circonda il sovrano Cosimo raffigurato negli arazzi per le grandiose imprese a cominciare dall'unificazione della Toscana che assicurò la pace e per le sue personali doti, fra cui la castità. Rapidamente, anche se ancora nel Quattrocento erano stati riprodotti a stampa, scompaiono i testi medioevali e le nuove generazioni studiano i classici nelle lingue originali: latino, greco, ebraico.[11]. La Riforma intendeva rinnovare la Chiesa romana, stigmatizzandone le rilassatezze e le corruzioni come già in precedenza era accaduto in occasioni di vari tentativi di rinnovamento sia all'interno sia all'esterno della Chiesa stessa, ma finì per costituire una realtà indipendente non solo per l'intransigenza delle rispettive posizioni ideologiche, ma anche a causa dei risvolti politici con cui essa si intrecciò. Si spazia dalla commedia regolare, alle parodie letterarie alle allegorie, dai dialoghi giocosi alle scene tragiche. La storia divenne una branca della letteratura e non più della teologia e si rifiutò la convenzionale divisione cristiana che doveva avere inizio con la Creazione, seguita dall'Incarnazione di Gesù e dal Giudizio finale. Il teatro rinascimentale ebbe un forte sviluppo grazie anche all'applicazione delle novità pittoriche e architettoniche. Da quest'ultima città, attorno alla metà del Quattrocento, le forme rinascimentali peculiari vennero successivamente esportate nella penisola iberica. Ponendo le consonanze per terze (ancora oggi familiari all'orecchio occidentale) e la forma imitativa del canone alla base delle loro procedure compositive, i fiamminghi (tra cui ricordiamo il fondatore Guillaume Dufay e il grande Josquin Des Prez) rivoluzionarono la pratica della polifonia ereditata dall'Ars nova e dall'Ars antiqua. In ambito economico e sociale, con la scoperta del Nuovo Mondo, avvengono espansioni coloniali che allargano a dismisura l'orizzonte del mondo europeo. La riscoperta del mondo classico e l’affermazione degli intellettuali Con questo termine è indicato il periodo di ‘rinascita’ conosciuto dall’Italia e dall’Europa tra la fine del Trecento e la prima metà del Cinquecento. Bertrand Russell e alcuni studiosi pongono la data della fine del Rinascimento al 6 maggio 1527, quando le truppe spagnole e tedesche saccheggiarono Roma. La prima fase dell'arte rinascimentale è incentrata su Firenze, città che diventa uno dei centri mondiali di diffusione ed elaborazione della nuova cultura umanistico-rinascimentale. In campo tecnologico, l'invenzione della stampa a caratteri mobili nel XV secolo da parte di Gutenberg rivoluzionò la diffusione del sapere e la circolazione delle informazioni. Umanesimo e Rinascimento: storia, caratteristiche e differenze che intercorrono tra i due movimenti culturali di XV e XVI secolo. Nel campo del diritto perse importanza il metodo dialettico di tradizione medievale, a favore di una più attenta interpretazione storico-filologica del diritto romano. Una delle rotture più significative con la tradizione medievale si produsse nel campo della storiografia. In questo periodo si assiste anche alla ripresa della magia e dell'alchimia, che sebbene fossero guardate con sospetto dai primi padri della Chiesa, erano di nuovo state legittimate già nel basso Medioevo dagli scolastici cristiani come Roger Bacon, Alberto Magno, Tommaso d'Aquino.[31]. Non a caso la maggior parte della letteratura umanistica ha la forma di un dialogo, esplicito (come nel Secretum di Petrarca) o implicito (come le epistole), dove è al centro la fiducia nella parola e nella collaborazione civile[9], sebbene la vita associata fosse una caratteristica già dell'epoca comunale. La filologia umanistica è un esercizio atto a formare lo spirito critico, a dare il senso della dimensione storica (gli umanisti ebbero per primi la consapevolezza del distacco dal mondo antico, inesistente nel Medioevo), a rinnovare il gusto estetico e a fondare nell'uomo il senso della vita come dimensione civile e la coscienza del possesso di tutte le facoltà poste in lui dalla natura. Compiuti i 12 anni diveniva compito precipuo dei genitori la sorveglianza sulle figlie, libere soltanto di lavorare in casa, stando lontane dalle finestre e conservando così le principali doti femminili: pietà, pudore e onore. Si diffuse la conoscenza del greco e degli studi umanistici, grazie anche alle famiglie potenti dei Medici a Firenze, dei Malatesta a Rimini, degli Este a Ferrara, degli Sforza a Milano, dei Gonzaga a Mantova, dei duchi di Montefeltro a Urbino, dei nobili veneziani, della corte papale a Roma e dei d'Aragona a Napoli. Concordava nel ritenere questi passatempi tipici del cortigiano anche il Castiglione che nell'esercizio cavalleresco identificava un'importante qualità esteriore del nobile[16]. Verso la fine del XVI secolo, Galileo applicò i modelli matematici alla fisica. A Firenze le case più umili usavano i mattoni mentre erano in pietra quelle della borghesia: la nobiltà e il ceto medio abitava in case fortificate protette da torri di avvistamento e difesa.[28]. Le abitazioni riflettevano la condizione sociale per cui i salariati e i piccoli agricoltori in campagna abitavano in casupole di paglia e fango che nel territorio toscano erano costruite in muratura e abbastanza vaste per essere più confortevoli. Gli uomini di Chiesa del Rinascimento, soprattutto quelli di rango elevato come papi, cardinali e vescovi, modellarono il proprio comportamento sull'etica della società laica, distinguendosi ben poco da quelle dei grandi mercanti e dei principi dell'epoca. Non a caso i più grandi esponenti della cultura rinascimentale (Salutati, Bruni, Valla, Decembrio) erano anche uomini impegnati in politica, cioè in un'attività pratica. Particolarmente dibattuta è la questione se esso sia da considerare come un momento di rottura, o viceversa come una fase di proseguimento rispetto al Medioevo. Francesco Petrarca (Arezzo, 20 luglio 1304 – Arquà, 19 luglio 1374) è stato uno scrittore, poeta, filosofo e filologo italiano, considerato il precursore dell'umanesimo e uno dei fondamenti della letteratura italiana, soprattutto grazie alla sua opera più celebre, il Canzoniere, patrocinato quale modello di eccellenza stilistica da Pietro Bembo nei primi del Cinquecento. La fede cristiana nel Dio che si fa uomo non aveva mai portato, peraltro, ad uno svilimento delle prerogative umane neppure nel Medioevo. Con il termine di Rinascimento si indica quel movimento storico, artistico e culturale, che va dalla seconda metà del ?400 fino ai primi decenni del ?500, e che coincide con la fine del Medioevo e l?avvento del mondo moderno. I suoi limiti cronologici conoscono ampie differenze tra discipline ed aree geografiche. Il sapere scientifico (matematica, geometria, fisica) acquista una diffusione mai così capillare, con applicazioni pratiche in molte attività della borghesia[7]. Tra gli eventi di maggior rottura in ambito politico ci furono la questione orientale, segnata dall'espansione dell'Impero Ottomano (il quale, dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453 giunge a minacciare l'Ungheria e il territorio austriaco) e un'altra occidentale, caratterizzata dalla nascita degli Stati moderni, tra cui le monarchie nazionali di Francia, Inghilterra e Spagna, così come l'impero di Carlo V, che a differenza degli imperi medievali presenta un progetto di accentramento del potere, tipico delle istituzioni politiche moderne, per quanto la rinascita dell'impero di Carlo V può essere vista anche come un ritorno alla dimensione sovranazionale che caratterizzava il Medioevo. A. Duby, La vita privata dal feudalesimo al rinascimento, Laterza, Roma-Bari, 1987, p.163 e sgg. La raccolta è divisa in due parti: rime in vita di Laura (I – CCLXIII) e rime in … Non ci sarebbe quindi nessun respingimento di Dio, ma anzi dei fermenti di forte rinnovamento religioso, contrariamente all'immagine paganeggiante che ne viene data da Burckhardt. [p. Chiare , fresche e dolci acque… è una canzone-manifesto: il luogo descritto da Petrarca rispecchia la chiarezza e la trasparenza espressiva della lingua nel rappresentare la complessità psicologica del poeta.Il paesaggio è un'estensione della psicologia del soggetto, come avviene in molti dei componimenti petrarcheschi, ma in questo caso il soggetto proietta sul paesaggio l'identità dell'oggetto d'amore, cioè il fantasma di Laura. Gli artisti erano pure partecipi di questi valori, anche se non avevano un'istruzione che poteva competere con quella dei letterati; nonostante ciò, grazie anche alle opportune collaborazioni e alle grandi capacità tecniche apprese sul campo, le loro opere suscitavano un vasto interesse a tutti livelli, annullando le differenze elitarie poiché più facilmente fruibili rispetto alla letteratura, rigorosamente ancora redatta in latino[9]. Scopri gli appunti di letteratura italiana sulla vita e le opere di Giacomo Leopardi, come per esempio Alla luna, Il Sabato del villaggio, L’Infinito, A Silvia, lo Zibaldone. La visione rinascimentale esaltava invece il mondo greco-romano, condannando il Medioevo come un'era di barbarie e proclamando la nuova epoca come era di luce e di rinascita del mondo classico. Il singolo individuo sarebbe stato ormai visto come un soggetto unico in tutto il creato, in grado di autodeterminarsi e di coltivare le proprie doti, con le quali potrà vincere la Fortuna (nel senso latino, "sorte") e dominare la natura modificandola. Esse diventano ora scienze positive della trasformazione e del dominio dell'uomo sugli elementi[7]. Sul finire del XV secolo la fama degli artisti italiani aveva ormai travalicato i confini della penisola, rendendoli richiesti anche dalle corti europee. Petrarca, "Chiare, fresche e dolci acque": testo e parafrasi, Petrarca, "Movesi il vecchierel canuto e bianco": parafrasi e commento, Petrarca, "Erano i capei d'oro a l'aura sparsi": parafrasi e commento, Petrarca, "Ascesa al Monte Ventoso": riassunto e commento, Petrarca, il "Secretum": riassunto e commento, Siamo fieri di condividere tutti i contenuti di questo sito, eccetto dove diversamente specificato, sotto licenza. Il fervido interesse per l'antichità si concretò nella ricerca e nel restauro dei manoscritti dei grandi autori greci e latini: i Dialoghi di Platone, le Storie di Erodoto e Tucidide, le opere dei drammaturghi e dei poeti greci, riscoperti e pubblicati dopo la caduta di Costantinopoli, che risvegliarono in Europa occidentale un nuovo fervore filologico. Celebre è l'affermazione attinta dal mondo classico homo faber ipsius fortunae («l'uomo è artefice della propria sorte»), che venne ripresa anche nell'orazione De hominis dignitate di Pico della Mirandola, una sorta di manifesto del pensiero dell'epoca, dove l'uomo è presentato come "libero e sovrano artefice di se stesso", con la potenza divina relegata ormai sullo sfondo[9]. Lettura e analisi della canzone Chiare , fresche e dolci acque… di Francesco Petrarca, a cura di Andrea Cortellessa. Nel Rinascimento vero e proprio si avrebbe soltanto un desiderio di riscoperta rivolto maggiormente verso se stessi. Questa tesi venne continuata da alcuni studiosi francesi della scuola degli Annales, mentre in Italia fu divulgata dalle opere di Étienne Gilson.[8]. Il rinnovamento operato dagli studia humanitatis si esprime nel nuovo concetto di cittadino dei secoli tra il Quattrocento e il Seicento. Anche nel campo delle arti figurative le innovazioni rinascimentali affondavano le radici nel XIV secolo: ad esempio le ricerche intuitive sullo spazio di Giotto, che Giorgio Vasari considera essere un anticipatore del Rinascimento, poiché dà per primo massa corporea e caratterizzazione fisionomica realistica alle figure umane, superando del tutto lo ieratismo bizantino[30]. A Firenze, alla fine del XVI secolo, si gettarono le basi per una nuova forma di spettacolo: il Melodramma che in Italia ebbe fra i primi autori Claudio Monteverdi. Per i giuristi rinascimentali l'obiettivo centrale del governo era quello di mantenere la pubblica sicurezza e la pace interna, ridimensionando il valore della libertas, del diritto e della giustizia in senso teorico. La presenza degli Umanisti presso tutte le corti europee fu determinante, attraverso la rimessa in scena dei capolavori di Plauto, Terenzio, dei tragici greci e di Seneca, per una nuova visione dell'arte rappresentativa e per la laicizzazione del teatro. La riscoperta dei testi classici greci e latini creò una moltiplicazione e diffusione degli spettacoli teatrali che fece superare, anche se in tempi diversi, prima in Italia che nel resto d'Europa, le classiche sacre rappresentazioni diffuse ormai fin dall'inizio del Medioevo. In contemporanea anche in Italia nacquero teatri a pagamento soprattutto verso la seconda metà del Cinquecento, che servirono principalmente per lanciare il nuovo genere della Commedia dell'arte. Burdach tuttavia mette in rilievo come i concetti di rinascita e rinnovamento di sé fossero una prerogativa già del Medioevo, ad esempio del ravvivamento religioso che si era avuto con Gioacchino da Fiore e Francesco d'Assisi, mirante a riscoprire la dimensione interiore dell'individuo. 31-46. Questa nuova concezione si sarebbe diffusa con entusiasmo, ma, basandosi sulle forze dei singoli individui, non sarebbe stata priva di lati duri e angoscianti, sconosciuti nel rassicurante sistema medievale. Tipico esempio di queste doti fu Lucrezia Borgia: perfetta castellana rinascimentale, acquistò la fama di abile politica e accorta diplomatica, tanto che il marito arrivò ad affidarle la conduzione politica e amministrativa del ducato quando doveva assentarsi da Ferrara. Molti artisti si specializzarono nelle scenografie come Sebastiano Serlio e Baldassarre Peruzzi, altri, come Giovanni Maria Falconetto e Vincenzo Scamozzi, nel rinnovato uso degli spazi scenici non più riservati ai luoghi tradizionali. Quest'immagine acquista significati differenti in base alla diversa periodizzazione: nel primo caso si tratta di una fantasia luttuosa tipica del soggetto lirico, mentre nel secondo caso la canzone prefigura la morte di Laura all'interno della parte in vita (infatti la bipartizione tra vita di Laura e sua morte si colloca all'altezza del componimento 263), quindi una prefigurazione luttuosa della morte della donna, attraverso la morte del poeta. In seguito, a partire dal primo Cinquecento, Roma, capitale della controriforma, diventerà il centro indiscusso dell'arte, che acquisirà un linguaggio maturo grazie particolarmente a Michelangelo e Raffaello, che avviano il manierismo con la ricerca di un canone perfetto, che diventi modello da riprodurre (la Pietà Vaticana di Michelangelo può essere vista, in questo senso, come conclusione di questo percorso artistico). Vissuto dalla maggior parte dei suoi protagonisti come un'età di cambiamento, maturò un nuovo modo di concepire il mondo e se stessi, sviluppando le idee dell'umanesimo, nato in ambito letterario nel quattordicesimo secolo per il rinato interesse degli studi classici, per opera soprattutto di Francesco Petrarca[3], e portandolo a influenzare per la prima volta anche le arti figurative e la mentalità corrente. Agli inizi del Novecento si è avuta tuttavia una forte reazione alle idee di Burckhardt, impersonata soprattutto da Konrad Burdach, che è il massimo sostenitore della continuità tra Medioevo e Rinascimento. Con Petrarca e Ficino rifiorisce anche quello spirito neoplatonico che era emerso già nel Duecento con Bonaventura. Chi aspira a mostrare la propria agiatezza tramite l'abbigliamento e preziosi gioielli sono le donne della buona società e le cortigiane alle quali successivamente viene vietato di indossare stoffe pregiate che tuttavia continuano a essere usate per abiti lussuosi nascosti sotto un mantello di sargia nera. A questo concetto si affiancò quello della conoscenza funzionale, che ha validità in quanto utilizzabile in possibili sbocchi pratici: scienza e tecnologia divengono quindi un'unica disciplina, che cerca la conoscenza della natura per modificarla secondo le proprie esigenze. Le migliorie nella tecnologia navale aprirono alle flotte europee le rotte oceaniche, l'impiego della polvere da sparo rivoluzionò le tattiche militari tra il 1450 e il 1550, favorendo lo sviluppo dell'artiglieria che rivelò i suoi effetti devastanti contro le mura di castelli e città, distruggendo il mito atavico della cavalleria medievale. Gli interessi puramente "umani" e lo spirito civile animano la prima grande stagione dell'Umanesimo, soprattutto dell'Umanesimo fiorentino, e stanno a fondamento di una nuova concezione dell'uomo e della natura. L'amore per il bello e per l'armonia del cosmo, significati dal concetto neoplatonico di anima del mondo, originò infatti le innumerevoli opere d'arte di questo tempo. Inizialmente si trattò di intermezzi tra un atto e l'altro delle commedie, che in seguito presero sempre più spazio sul palco fino a diventare una forma autonoma di rappresentazione, anticamente chiamata recitar cantando e che si sviluppò fino a creare delle vere e proprie opere autonome. Titolo, datazione, argomento. Strumento di acquisizione di popolarità erano anche i sontuosi banchetti regolati da un rigido cerimoniale per la somministrazione dei cibi e l'assegnazione dei posti. Il quindicesimo secolo fu un periodo di grandi sconvolgimenti economici, politici, religiosi e sociali, infatti viene assunto come epoca di confine tra basso medioevo ed età moderna dalla maggior parte degli storiografi, sebbene con alcune differenze di datazione e di prospettiva. Tra il XV e XVI secolo il tempo libero è dedicato nelle corti d’Italia alle corse di cavalli e alle giostre che vedono impegnate le diverse compagnie cittadine, vere e proprie competizioni con le loro bandiere che servono da diversivi dalle cruente guerre civili. Il rinnovamento culturale e scientifico iniziò negli ultimi decenni del XIV secolo e nei primi del XV secolo a Firenze e affondava le radici nella riscoperta dei classici, iniziata già nel Trecento da Francesco Petrarca e altri eruditi. Le donne si raccoglievano nelle varie abitazioni per pregare in speciali occasioni o per ciarlare degli ultimi avvenimenti di cronaca. La condizione femminile acquisisce valore come sposa, madre dedita alla cura della famiglia di cui cura gli interessi, anche politici, in assenza del marito.
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