Gli studia humanitatis acquistano rinomanza per l'insegnamento della grammatica, della retorica e della dialettica a cui si aggiunse presto la didattica dell'aritmetica, della geometria e dell'astronomia mentre nelle tradizionali università permangono difficoltà all'accoglimento del nuovo sapere che ora, implicando anche il commento e l'analisi filologica[12] delle grandi opere greche, dà l'avvio al rinnovamento della scienza.[13]. Fino ad allora i libri e il metodo didattico usato nel Trecento consisteva nell'adottare i testi medioevali dei rinomati auctores otto consistenti in filastrocche da imparare a memoria. Alcuni dei più noti trattati greci di matematica furono tradotti nel XVI secolo, mentre erano date alle stampe le opere di astronomia di Niccolò Copernico, Tycho Brahe e Keplero. Per evitare eccessive stravaganze vari provvedimenti impongono regole restrittive nonostante le quali però non riescono a controllare l'influenza francese e spagnola. Questa dialettica viene resa attraverso l'alternanza tra le stanze, il poeta costantemente va e viene tra il presente e il passato. È un’opera che va guardata come confessione autobiografica […], come manifesto di diffusione e democratizzazione della cultura […], come puro trattato di scienza laica del mondo moderno. Il lavoro di questi compositori poneva le basi per lo sviluppo di quella che sarebbe stata la teoria dell'armonia. La consapevolezza di questi temi era comunque patrimonio di una élite ristretta, che godeva di un'educazione pensata per un futuro nelle cariche pubbliche. La riscoperta dei testi classici greci e latini creò una moltiplicazione e diffusione degli spettacoli teatrali che fece superare, anche se in tempi diversi, prima in Italia che nel resto d'Europa, le classiche sacre rappresentazioni diffuse ormai fin dall'inizio del Medioevo. In filosofia si assiste alla rinascita del neoplatonismo, al quale si devono quel rinnovato interesse per il bello e quella fioritura di espressioni artistiche che videro l'Italia protagonista. Letteratura.it è il primo corso di lingua e letteratura italiana per la scuola secondaria di secondo grado progettato integrando volumi cartacei e strumenti digitali, online e offline. Il sapere scientifico (matematica, geometria, fisica) acquista una diffusione mai così capillare, con applicazioni pratiche in molte attività della borghesia[7]. Giorgio Taborelli, Furio Diaz, I Medici a Firenze un’officina di cultura europea, Soliart, 1980, BIVIO, testi e immagini dell'umanesimo e del rinascimento, Imago Historiae - La biblioteca digitale dei testi degli storici italiani dell'Umanesimo e del Rinascimento, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Rinascimento&oldid=118849916, P6404 multipla letta da Wikidata senza qualificatore, Voci non biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. In quest'ambito si distinse l'opera e l'insegnamento di. Anche nel campo delle arti figurative le innovazioni rinascimentali affondavano le radici nel XIV secolo: ad esempio le ricerche intuitive sullo spazio di Giotto, che Giorgio Vasari considera essere un anticipatore del Rinascimento, poiché dà per primo massa corporea e caratterizzazione fisionomica realistica alle figure umane, superando del tutto lo ieratismo bizantino[30]. Palestrina, probabilmente il massimo compositore del XVI secolo, produsse composizioni in cui un contrappunto fluido alternava fittamente consonanze e dissonanze con un suggestivo effetto di sospensione. Il cristianesimo rimase comunque un elemento vitale nella cultura dell'epoca. Questa canzone è forse il componimento più … Vissuto dalla maggior parte dei suoi protagonisti come un'età di cambiamento, maturò un nuovo modo di concepire il mondo e se stessi, sviluppando le idee dell'umanesimo, nato in ambito letterario nel quattordicesimo secolo per il rinato interesse degli studi classici, per opera soprattutto di Francesco Petrarca[3], e portandolo a influenzare per la prima volta anche le arti figurative e la mentalità corrente. In Spagna, ad esempio, vi fu il Teatro de salon per la corte e i palazzi nobiliari e i Corrales per il pubblico pagante. Strumento di acquisizione di popolarità erano anche i sontuosi banchetti regolati da un rigido cerimoniale per la somministrazione dei cibi e l'assegnazione dei posti. In seguito, a partire dal primo Cinquecento, Roma, capitale della controriforma, diventerà il centro indiscusso dell'arte, che acquisirà un linguaggio maturo grazie particolarmente a Michelangelo e Raffaello, che avviano il manierismo con la ricerca di un canone perfetto, che diventi modello da riprodurre (la Pietà Vaticana di Michelangelo può essere vista, in questo senso, come conclusione di questo percorso artistico). Dopo il matrimonio la tutela della donna passava dal padre al marito che eviterà nei casi più coercitivi che la moglie si affacci alla finestra o che si intrattenga sulla porta di casa per spiare o per ciarlare. La presenza degli Umanisti presso tutte le corti europee fu determinante, attraverso la rimessa in scena dei capolavori di Plauto, Terenzio, dei tragici greci e di Seneca, per una nuova visione dell'arte rappresentativa e per la laicizzazione del teatro. Questo rovescio della medaglia, più sofferto e spaventoso, si ripresentò ogni volta che il fragile equilibrio economico, sociale e politico veniva meno, togliendo il sostegno agli ideali[9]. Con Petrarca e Ficino rifiorisce anche quello spirito neoplatonico che era emerso già nel Duecento con Bonaventura. Gli interessi puramente "umani" e lo spirito civile animano la prima grande stagione dell'Umanesimo, soprattutto dell'Umanesimo fiorentino, e stanno a fondamento di una nuova concezione dell'uomo e della natura. Molti artisti si specializzarono nelle scenografie come Sebastiano Serlio e Baldassarre Peruzzi, altri, come Giovanni Maria Falconetto e Vincenzo Scamozzi, nel rinnovato uso degli spazi scenici non più riservati ai luoghi tradizionali. Negli ultimi tre versi di congedo, Petrarca si rivolge direttamente al componimento, invitandolo ad uscire tra la gente. 269-272. La fede cristiana nel Dio che si fa uomo non aveva mai portato, peraltro, ad uno svilimento delle prerogative umane neppure nel Medioevo. Il rinnovamento culturale si manifesta nel Rinascimento con la trasformazione dell'educazione scolastica. Questo gioco psicologico complesso è esposto dal punto di vista lessicale, timbrico e musicale in maniera molto lineare e limpida. Inizialmente si trattò di intermezzi tra un atto e l'altro delle commedie, che in seguito presero sempre più spazio sul palco fino a diventare una forma autonoma di rappresentazione, anticamente chiamata recitar cantando e che si sviluppò fino a creare delle vere e proprie opere autonome. [19] Soprattutto in ambito educativo la donna «nelle classi più elevate era essenzialmente uguale a quella dell'uomo», distinguendosi per le sue doti letterarie e filologiche, e contribuendo al rilancio della poesia italiana «onde un numero considerevole di donne acquistarono una grande celebrità».[20]. Da quest'ultima città, attorno alla metà del Quattrocento, le forme rinascimentali peculiari vennero successivamente esportate nella penisola iberica. al 1374, anno della morte del poeta. La Riforma intendeva rinnovare la Chiesa romana, stigmatizzandone le rilassatezze e le corruzioni come già in precedenza era accaduto in occasioni di vari tentativi di rinnovamento sia all'interno sia all'esterno della Chiesa stessa, ma finì per costituire una realtà indipendente non solo per l'intransigenza delle rispettive posizioni ideologiche, ma anche a causa dei risvolti politici con cui essa si intrecciò. Su tutte le dimore primeggiava la casa del principe come Palazzo Medici a Firenze residenza signorile sino a quando nel 1540 Cosimo trasferì la famiglia a Palazzo Vecchio che lo accresce, con l'arte del Vasari, di ambienti appositi adatti a ospitare la corte che circonda il sovrano Cosimo raffigurato negli arazzi per le grandiose imprese a cominciare dall'unificazione della Toscana che assicurò la pace e per le sue personali doti, fra cui la castità. Agli inizi del Novecento si è avuta tuttavia una forte reazione alle idee di Burckhardt, impersonata soprattutto da Konrad Burdach, che è il massimo sostenitore della continuità tra Medioevo e Rinascimento. L'ascetismo medievale, che pure aveva conosciuto numerose forme di vita collettiva, fu una prerogativa anche del Rinascimento, ad esempio dello spirito rinnovatore di Savonarola e di Lutero. Una prima crisi del Rinascimento fiorentino si sarebbe avuta dopo la morte di Lorenzo il Magnifico (1492) e la presa di potere da parte di Girolamo Savonarola, il quale tuttavia, se da un lato istituì una repubblica teocratica mirante a colpire gli aspetti più paganeggianti e lussuriosi sul Rinascimento, dall'altra innescò un processo di ripensamento e rinnovamento della tradizione religiosa, destinata a durare ben oltre la sua esecuzione al rogo nel 1498. Collabora con diverse riviste e quotidiani tra cui alfabeta2, il manifesto e La Stampa-Tuttolibri. In ambito economico e sociale, con la scoperta del Nuovo Mondo, avvengono espansioni coloniali che allargano a dismisura l'orizzonte del mondo europeo. È sbagliato però immaginare un'avanzata trionfante del linguaggio rinascimentale che procede contro una cultura sclerotica e morente, come impostato da una storiografia ormai sorpassata: il tardo gotico fu un linguaggio vivo come non mai, che in alcuni paesi venne apprezzato ben oltre il XV secolo, e la nuova proposta fiorentina fu all'inizio solo un'alternativa di netta minoranza, inascoltata e incompresa nella stessa Firenze per almeno un ventennio, come dimostra ad esempio il successo in quegli anni di artisti come Gentile da Fabriano o Lorenzo Ghiberti[7]. Più recente è l'interpretazione di Eugenio Garin, il quale, dopo essere stato sostenitore della tesi della discontinuità, ha rivisto il suo giudizio evidenziando anche gli aspetti di continuità rispetto al Medioevo, attestandosi su posizioni che smorzano decisamente il carattere di contrapposizione tra le due epoche. Iniziano enormi trasformazioni in Europa, accompagnate da squilibri e contraddizioni: se da una parte si fa spazio l'economia mercantile su scala mondiale, dall'altra le campagne restano legate a realtà tipiche dell'economia feudale. All'inizio del Cinquecento gli eccessi della scuola fiamminga provocarono una reazione e una nuova tendenza alla semplificazione, come si può vedere nell'opera di Josquin Des Prez, dei suoi contemporanei fiamminghi e, più tardi, nell'opera di Giovanni Pierluigi da Palestrina, che erano in parte spinti dalle limitazioni imposte alla musica sacra dal Concilio di Trento che scoraggiava l'eccessiva complessità. Per la maggior parte degli storici dell'arte e della letteratura il passaggio dal Rinascimento al manierismo avviene in Italia negli anni venti del Cinquecento e non oltre la metà del XVI secolo, mentre nella storia della musica la conclusione si situerebbe più avanti, attorno al 1600. Arquà Petrarca, Francesco, tra il 18 e il 19 luglio 1374). Lo Stato cerca nuovi politici esperti delle nuove professioni e insieme in grado di gestire la cosa pubblica. La datazione della canzone è incerta e gli studiosi sono divisi in due scuole: i primi ritengono che sia uno dei primi componimenti pensati da Petrarca per il "Canzoniere", quindi risalirebbe agli anni '40 del XIV secolo; per gli altri il componimento risale agli anni '50 del Trecento. Tra il XV e XVI secolo il tempo libero è dedicato nelle corti d’Italia alle corse di cavalli e alle giostre che vedono impegnate le diverse compagnie cittadine, vere e proprie competizioni con le loro bandiere che servono da diversivi dalle cruente guerre civili. La filologia umanistica è un esercizio atto a formare lo spirito critico, a dare il senso della dimensione storica (gli umanisti ebbero per primi la consapevolezza del distacco dal mondo antico, inesistente nel Medioevo), a rinnovare il gusto estetico e a fondare nell'uomo il senso della vita come dimensione civile e la coscienza del possesso di tutte le facoltà poste in lui dalla natura. Le bambine, raggiunti i tre anni dovevano dormire separate dai maschietti e indossare una veste lunga sino ai piedi. Secondo Burckhardt, la nuova percezione dell'uomo e del mondo che gli stava intorno sarebbe stata molto diversa nell'età rinascimentale da quella dei secoli precedenti. Il Rinascimento fu l'Età dell'oro del teatro, sia in Italia sia presso le altre corti europee. Gli studi umanistici furono incoraggiati e sostenuti dalle famiglie dei Medici di Firenze, degli Este di Ferrara, degli Sforza di Milano, dei Gonzaga di Mantova e dei duchi di Montefeltro di Urbino, dei nobili di Venezia e della Roma papale. «La mistica immagine della Rinascita e della Riforma aveva vissuto, sotto entrambi i suoi aspetti, attraverso tutto il Medioevo [...] ora, dopo lo slancio religioso del XII secolo [...] dopo Gioacchino, Francesco, Domenico, dopo l'illimitato flusso di entusiasmo religioso, quell'immagine si muta nell'espressione di un sentimento e di un bisogno di tipo puramente umano, che dapprima empie di sé solo singoli individui, poi anche ampi circoli, ed al quale si mischiano la esigenza e l'immaginazione della fantasia, dell'anima sensibile.». Petrarca, "Chiare, fresche e dolci acque": testo e parafrasi, Petrarca, "Movesi il vecchierel canuto e bianco": parafrasi e commento, Petrarca, "Erano i capei d'oro a l'aura sparsi": parafrasi e commento, Petrarca, "Ascesa al Monte Ventoso": riassunto e commento, Petrarca, il "Secretum": riassunto e commento, Siamo fieri di condividere tutti i contenuti di questo sito, eccetto dove diversamente specificato, sotto licenza. Come testimoniato nei i Diarii di Marin Sanudo, tra il 1400 e il 1500 nella Repubblica di Venezia all'esterno e dentro i palazzi delle élite nobiliari e mercantili si sviluppano forme innovative di festa e d'intrattenimento, che coniugano una parte ufficiale, diffusa nelle vie cittadine, e una privata, svolta nei palazzi e destinata agli ospiti più esclusivi. In campo tecnologico, l'invenzione della stampa a caratteri mobili nel XV secolo da parte di Gutenberg rivoluzionò la diffusione del sapere e la circolazione delle informazioni. Burdach dice persino che il Rinascimento è un'invenzione religiosa italiana che dovrebbe essere ampiamente rivalutata; non esiste alcun Medioevo oscurantista e l'idea di Rinascimento è da retrodatare. Vai alla sezione » Il Rinascimento in Europa si affermò gradualmente con l'influenza dei modi italiani, nel corso dei secoli XV e XVI. Ad ogni modo, il primo grande interprete del Rinascimento si è avuto nell'Ottocento con Jacob Burckhardt, il quale sosteneva la tesi della discontinuità rispetto al Medioevo, sottolineando come l'uomo medievale non avesse secondo lui nessun valore se non come membro di una collettività o di un ordine, mentre solo nel Rinascimento avrebbe preso avvio in Italia un atteggiamento, segnato dalla nascita delle signorie e dei principati, più libero e individualistico da parte dell'uomo nei confronti della politica e della vita in generale. Anche i domestici erano considerati membri della famiglia alla cui vita privata spesso partecipavano anche i vicini e gli amici che potevano essere stati scelti come padrini del figlio e dunque divenire compari dei genitori instaurando così un vincolo di parentela tale da costituirli come vere e proprie clientele delle famiglie dei potenti. Concordava nel ritenere questi passatempi tipici del cortigiano anche il Castiglione che nell'esercizio cavalleresco identificava un'importante qualità esteriore del nobile[16]. Chiare , fresche e dolci acque… è la canzone più celebre di Petrarca ed è la numero 126 del Canzoniere.Ha una struttura che diventerà canonica: cinque stanze, con alternanza tra endecasillabi e settenari. Verso la fine del XVI secolo, Galileo applicò i modelli matematici alla fisica. In contemporanea anche in Italia nacquero teatri a pagamento soprattutto verso la seconda metà del Cinquecento, che servirono principalmente per lanciare il nuovo genere della Commedia dell'arte. Il rinnovamento operato dagli studia humanitatis si esprime nel nuovo concetto di cittadino dei secoli tra il Quattrocento e il Seicento. Nelle città la vita quotidiana è segnata dalle attività dei bottegai e degli artigiani che lavorano fuori delle mura della propria casa mentre quelli dediti alla tessitura e al filatoio svolgono il loro lavoro nella loro abitazione dove abitualmente ci si riunisce in grandi e confortevoli sale per i pasti e le veglie dopo cena dove si esercita l'arte del conversare a proposito di dote e interessi, di religione o di scandali locali. Il Rinascimento si sviluppò in Italia tra la fine del Medioevo e l'inizio dell'Età Moderna in un arco di tempo che va dall'inizio del quindicesimo secolo, fino alla fine del sedicesimo secolo. Risulta esemplare in proposito una frase di Pietro Bembo, che nel Cinquecento scriveva: «Perciò che è verissima openione, a noi dalle più approvate scuole de gli antichi diffinitori lasciata, nulla altro essere il buono amore che di bellezza disio». Petrarca), Francesco. Le complessità dei canoni quattrocenteschi furono progressivamente abbandonate dai fiamminghi in favore dell'imitazione a due e tre voci (fino ad arrivare a sei voci reali) e con l'inserimento di sezioni in omofonia che sottolineavano i punti salienti della composizione. In questo sonetto, il trecentodecimo del Canzoniere, Petrarca descrive gli effetti positivi e rasserenanti derivanti dal ritorno della bella stagione, con l’avvento della quale i prati si riempiono di fiori, gli uccelli riprendono a cantare; ogni elemento della natura partecipa all’entusiastico risveglio del mondo di natura, cui corrisponde il risveglio dell’amore. Umanesimo e Rinascimento: storia, caratteristiche e differenze che intercorrono tra i due movimenti culturali di XV e XVI secolo. Le donne curano in modo particolare il loro aspetto dal colore della pelle sino a quello dei capelli che la moda prescrive dover essere biondi. Il Convivio è […] il punto d’arrivo di una formazione culturale e filosofica che ha trovato un germe fecondo nel pensiero aristotelico-tomistico. Si può parlare allora in maniera equivocabile di nuove scuole rinascimentali extra-italiane, quali quella francese, tedesca, spagnola, inglese, fiamminga e olandese. La prima fase dell'arte rinascimentale è incentrata su Firenze, città che diventa uno dei centri mondiali di diffusione ed elaborazione della nuova cultura umanistico-rinascimentale. Si diffuse la conoscenza del greco e degli studi umanistici, grazie anche alle famiglie potenti dei Medici a Firenze, dei Malatesta a Rimini, degli Este a Ferrara, degli Sforza a Milano, dei Gonzaga a Mantova, dei duchi di Montefeltro a Urbino, dei nobili veneziani, della corte papale a Roma e dei d'Aragona a Napoli. Ripudio degli elementi decorativi e ritorno all'essenzialità. A dire il vero, la ripresa dei modi dell'età classica greca e romana e la rinnovata consapevolezza di discendenza e legame col mondo antico non fu una novità del XIV secolo, anzi nel corso del Medioevo si erano avute varie rinascite e rinascenze: la rinascenza longobarda, carolingia, ottoniana, rinascita dell'anno Mille, rinascimento del XII secolo[7]. Il singolo individuo sarebbe stato ormai visto come un soggetto unico in tutto il creato, in grado di autodeterminarsi e di coltivare le proprie doti, con le quali potrà vincere la Fortuna (nel senso latino, "sorte") e dominare la natura modificandola. Nelle loro opere l'uomo incominciò a essere l'argomento centrale accanto a Dio (il Canzoniere di Petrarca e il Decameron di Boccaccio ne sono un chiaro esempio). Questa nuova concezione si sarebbe diffusa con entusiasmo, ma, basandosi sulle forze dei singoli individui, non sarebbe stata priva di lati duri e angoscianti, sconosciuti nel rassicurante sistema medievale. 31-46. Le migliorie nella tecnologia navale aprirono alle flotte europee le rotte oceaniche, l'impiego della polvere da sparo rivoluzionò le tattiche militari tra il 1450 e il 1550, favorendo lo sviluppo dell'artiglieria che rivelò i suoi effetti devastanti contro le mura di castelli e città, distruggendo il mito atavico della cavalleria medievale. Vale ancora la definizione aristotelico e ciceroniana di uomo come essere politico che deve occuparsi della res publica. Sarah Bradford, Lucrezia Borgia. Emblematici furono in questo senso i due viaggi di Albrecht Dürer a Venezia (1494-1495 e 1506-1507), dove il geniale artista tedesco poté constatare anche, con una certa amarezza, l'alto status di cui godevano gli artefici sul suolo italiano, rispetto alla figura di semplici artigiani, di retaggio medievale, che era all'ordine del giorno, anche in una città ricca e cosmopolita come la sua Norimberga. I centri della diffusione di questo nuovo sapere sono le nuove scuole di arti liberali, le cancellerie e le corti dei principi dove si insegna alle nuove emergenti classi borghesi come amministrare il potere e guidare i popoli servendosi dell'arte retorica, delle nuove ideologie e di un sapere storico, economico e sociale. Nuovo valore verrebbe dato ora alla dialettica, allo scambio di opinioni e informazioni, al confronto. Il fervido interesse per l'antichità si concretò nella ricerca e nel restauro dei manoscritti dei grandi autori greci e latini: i Dialoghi di Platone, le Storie di Erodoto e Tucidide, le opere dei drammaturghi e dei poeti greci, riscoperti e pubblicati dopo la caduta di Costantinopoli, che risvegliarono in Europa occidentale un nuovo fervore filologico. A Firenze le case più umili usavano i mattoni mentre erano in pietra quelle della borghesia: la nobiltà e il ceto medio abitava in case fortificate protette da torri di avvistamento e difesa.[28]. Sullo scorcio del XVI secolo prevaleva ormai lo stato d'animo della Controriforma e il Tasso esprimeva il tormento dell'uomo nuovamente attanagliato dall'angoscia del peccato. In ambito religioso avvenne la Riforma protestante, cioè lo scisma fra Chiesa cattolica e Chiesa protestante. Ha una struttura che diventerà canonica: cinque stanze, con alternanza tra endecasillabi e settenari. La diaspora degli intellettuali provenienti da Costantinopoli, dopo la conquista degli Ottomani, portò in Italia grandi personalità del mondo greco-bizantino, che insegnarono a Venezia, Firenze, Ferrara, Napoli e Milano. Egli si accorge infatti che i temi della Riforma luterana erano già contenuti nelle eresie medioevali, e che Medioevo e Rinascimento hanno una stessa fonte in comune: il mondo classico. Grandi stravolgimenti politici interessarono sia le principali città-stato della penisola, che si svilupparono in stati regionali espandendosi a spese dei vicini, senza peraltro arrivare alla realizzazione dell'unità nazionale, sia la nascita degli stati nazionali europei in Spagna, Francia e Inghilterra. La storia divenne una branca della letteratura e non più della teologia e si rifiutò la convenzionale divisione cristiana che doveva avere inizio con la Creazione, seguita dall'Incarnazione di Gesù e dal Giudizio finale. Gli artisti erano pure partecipi di questi valori, anche se non avevano un'istruzione che poteva competere con quella dei letterati; nonostante ciò, grazie anche alle opportune collaborazioni e alle grandi capacità tecniche apprese sul campo, le loro opere suscitavano un vasto interesse a tutti livelli, annullando le differenze elitarie poiché più facilmente fruibili rispetto alla letteratura, rigorosamente ancora redatta in latino[9]. L'afflusso di intellettuali provenienti da Costantinopoli, dovuto sia alla ricomposizione momentanea dello scisma tra le Chiese d'Oriente e d'Occidente (1438), sia alla conquista della città compiuta dai turchi ottomani nel 1453, portò grandi personalità nelle Università di Firenze, Ferrara e Milano, diffondendo la conoscenza del greco, della filosofia, lo studio del greco tra il XV e il XVI secolo. Altri importanti centri rinascimentali in Italia, oltre alle già citate Venezia e Roma, furono Rimini, Ferrara, Urbino, Siena, Padova, Perugia, Vicenza, Verona, Mantova, Milano e Napoli. A Firenze, alla fine del XVI secolo, si gettarono le basi per una nuova forma di spettacolo: il Melodramma che in Italia ebbe fra i primi autori Claudio Monteverdi. La corte del principe poi conquista il favore del popolino con eventi particolari, residui del resto delle feste pagane, come il Carnevale[14] dove il popolo può lasciarsi andare agli eccessi e credere di potersi sostituire per un giorno al potere costituito[15]. La scuola deve prepararlo presentandogli i grandi modelli del passato con lo studio dei classici strumenti per la formazione dello spirito sociale. Nel campo delle arti visive vissero contemporaneamente in città tre grandissimi maestri che rinnovarono in maniera irreversibile i linguaggi dell'architettura, della pittura e della scultura, rispettivamente Filippo Brunelleschi, Masaccio e Donatello[7]. Particolarmente dibattuta è la questione se esso sia da considerare come un momento di rottura, o viceversa come una fase di proseguimento rispetto al Medioevo. Burckhardt definisce i due periodi rispettivamente con tre aggettivi, per cui il Medioevo sarebbe stato trascendentista, teocentrico e universalista, e il Rinascimento invece immanentista, antropocentrico e particolarista. Riassunto e schema Il nuovo Umanesimo penetra anche nelle Università causando polemici contrasti tra i vecchi Studia universitatis e quelle nuove scuole sorte sotto la protezione delle corti e delle cancellerie. La stessa commedia plautina venne rappresentata anche in Francia da Jean Antoine de Baïf, che vi aggiunse altri testi classici come Eunuchus di Terenzio e l'Antigone di Sofocle. Ma ci sono almeno due aspetti che caratterizzano inequivocabilmente il Rinascimento rispetto a queste esperienze precedenti[7]: Inoltre il passato che le personalità del Rinascimento aspiravano a rievocare non era qualcosa di aulico e mitologico, ma anzi, tramite gli strumenti moderni della filologia e della storia, essi cercavano una fisionomia dell'antico più vera e autentica possibile[7]. Il Rinascimento fece inoltre notevoli progressi nel campo della medicina e dell'anatomia, scienze per le quali venne redatta anche, tra il XV e il XVI secolo, la prima traduzione delle opere di Ippocrate e Galeno, che pur contenendo in sé poco di scientificamente applicabile, incoraggiarono lo studio della sperimentazione medica e dell'anatomia umana. Vengono riscoperti e riutilizzati elementi architettonici dell'arte classica, e lo studio architettonico si concentra prevalentemente sull'organizzazione armonica dei volumi, degli spazi, della luce all'interno dell'edificio. Il caso più emblematico è forse la corte di Francesco I di Francia, dove artisti come Leonardo da Vinci, Rosso Fiorentino, Francesco Primaticcio, Benvenuto Cellini e altri vennero accolti e protetti, dando il via alla cosiddetta scuola di Fontainebleau, importante fucina del tardo Rinascimento. Le abitazioni riflettevano la condizione sociale per cui i salariati e i piccoli agricoltori in campagna abitavano in casupole di paglia e fango che nel territorio toscano erano costruite in muratura e abbastanza vaste per essere più confortevoli. Fu anche un'attiva mecenate, accogliendo a corte poeti e umanisti come Ludovico Ariosto, Pietro Bembo, Gian Giorgio Trissino e Ercole Strozzi.[24]. [1] I suoi limiti cronologici conoscono ampie differenze tra discipline ed aree geografiche.[2].
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