È più semplice l'ammettere che, siccome i recenti successi l'aveano condotto a celebrar la gloria del ministerio cristiano, così le sue recenti distrette lo abbiano tratto a parlare delle sofferenze connesse con un tale ufficio e delle consolazioni che lo sostengono. Resta vero, però, che la gloria avvenire è da Dio promessa qual largo, generoso, sebbene gratuito, compenso alle afflizioni patite per la causa di Cristo Matteo 5:10-12; 2Tessalonicesi 1; Romani 8:17; 2Timoteo 2:11-12; 1Pietro 1:6; 4:13; Apocalisse 7:14. L'Apostolo è premuto da molte afflizioni, ma Dio le regola e modera in guisa da non lasciarle mai arrivare agli estremi. Per l'opera interna del suo Spirito abbiamo ad essere gradualmente trasformati alla sua gloriosa immagine, finchè giunti alla sua immediata presenza, e contemplandolo quale egli è, gli siamo resi intieramente simili. 2 Al contrario, abbiamo rifiutato le dissimulazioni vergognose, senza comportarci con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma annunciando apertamente la verità e presentandoci davanti a ogni coscienza umana, al cospetto di Dio. 8. «L'ideale d'un ministro cristiano come risulta da 2Corinzi 4:5 è il seguente: Egli è un predicator di Cristo, non di sè stesso; ed un servitor della chiesa retto ed animato dall'amor di Cristo» (Hodge). L'Evangelo è detto della gloria di Cristo, perchè questa è parte essenziale del contenuto d'esso. Ma Paolo è buon soldato di Cristo e nulla di tutto ciò l'induce a nascondere la sua bandiera od a mutarne i colori: non si vergogna dell'Evangelo di Cristo, sapendo ch'esso è la potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, e non vien meno dell'animo. Per questo non ci scoraggiamo, ma, se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno. L'uomo può piantare ed adacquare, ma è Dio che fa crescere 1Corinzi 3:6. Ad ogni istante, il vaso di terra corre pericolo d'essere ridotto in pezzi e, se sussiste, ciò è dovuto unicamente alla bontà di Dio che lo guarda. E lui, fedele pastore e zelante evangelista, continua a vegliare su di essa con sollecitudine (confr. if (versnome=="Riferimenti+incrociati") D'altra parte c'è per chi bandisce onestamente la Verità, un incoraggiamento potente nel sapere che essa trova un'eco in ogni coscienza d'uomo. s=s+""; versComm=1; "selected=\"selected\" ":"")+"value=\"C.E.I.\">C.E.I./Gerusalemme"; Una vita ed un apostolato come quello di Paolo impongono il rispetto anche agli avversari e la verità evangelica si raccomanda ad ogni coscienza perchè corrisponde alle esperienze morali ed ai più profondi bisogni ed aspirazioni dell'uomo. s=s+""; Il Signor Gesù si è dato per noi quando versò il sangue sul Golgota; ma non è questa tutta l'opera ch'egli compie per la nostra salvazione. affinchè anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale. 4, 8-14 Il testo di oggi, ripreso molte volte nelle liturgie settimanali del tempo pasquale, fa riferimento ad un segno particolare che è avvenuto a Gerusalemme alla porta "bella" del tempio. Paolo vede una analogia tra la creazione della luce materiale fatta splendere nel mezzo delle tenebre fisiche del caos Genesi 1 e la illuminazione spirituale mediante la quale Dio fa, per lo suo Spirito, risplendere la luce della sua verità in mezzo alle tenebre spirituali dell'uomo naturale. Senza questa speranza viva, nel cuore, essi verrebbero meno nella lotta incessante. Non erano esse un segno dell'ira di Dio contro un servo infedele? else C'è un marcato contrasto tra la gloria del ministerio del Nuovo patto e lo stato esterno miserando in cui si esercita dagli apostoli. Quella gloria non è paragonabile alle afflizioni. Quale può mai essere il fìne utile di una tale disposizione divina? s=s+""; Per esempio: «affinchè la grazia essendo abbondata fra i molti (o per mezzo dei molti), sovrabbondi...». Filippesi 2:6; Colossesi 1:15; Filippesi 3:21; Ebrei 1:3; Giovanni 1:18; 14:9. «più è viva la luce, e più suol essere oscura l'ombra che l'accompagna» (Klopper). 2Corinzi 1 2Corinzi 2 2Corinzi 3 2Corinzi 4 2Corinzi 5 2Corinzi 6 2Corinzi 7 2Corinzi 8 2Corinzi 9 2Corinzi 10 … Quella gloriosa potenza spirituale ch'è il privilegio del ministerio del Vangelo, va connessa con grandi infermità, con gravi sofferenze ed incessanti pericoli. 2Corinzi 10:10; 12:5; Galati 4:13. Il soffrir non è per il cristiano ed in ispecie per il ministro di Cristo, cosa accidentale, ma è da Dio regolato e volto ad un alto fìne spirituale. Altri hanno pensato che Paolo è tratto a parlare della fragilità sua dal disprezzo che i suoi avversarii gettavano sulla meschina apparenza della di lui persona. versnome=getCookie("VisVers"+i); D'altra parte l'afflizione per Cristo sopportata con amore, unisce vieppiù il cuore al Salvatore e lo rende vie meglio capace di assaporare il riposo, la giustizia, la perfezione del regno della gloria. 2. "selected=\"selected\" ":"")+"value=\"Commentario\">Commentario di Gen-Lev, Ec-Cant, NT"; else Egli, ch'è una stessa cosa collo Spirito, vuol dimorare dentro di noi per affrancarci dal peccato Romani 6, da ogni timor servile e darci la libertà dei figli di Dio. mangiare è poi del tutto zoppicante, poiché se è certamente vero che chi mangia Paolo dice degli prego, dunque: diventate miei imitatori! Come mai? E Dio, che disse: "Rifulga la luce dalle tenebre", rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo. - 14:2 Perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno … La luce ch'essi devono spargere nelle menti e nei cuori è la conoscenza della gloria di Dio, ossia delle di lui perfezioni gloriose, specialmente dell'amor suo che salva. È l'opposto della sincerità. Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. s=s+""; La tribolazione, grave in sè per il dolore che cagione alla natura terrena dell'apostolo, è leggiera, di lieve peso e gravità, quando la considera in relazione colla gloria futura. E poichè il pericolo non li lascia mai, poichè le sofferenze fisiche e morali: le privazioni, le carceri, le battiture, i naufraghi, le ansietà, le angoscie logorano gradatamente le loro forze vitali, Paolo rappresenta questo morir continuo come, in certo modo, inseparabile dal loro corpo. Il filosofo Seneca esprime codesta aspirazione nella sua Epistola 59: «Queste cose sono figurative ed hanno una certa apparenza per un tempo. 11 Il v. 11 spiega in che modo gli Apostoli portano attorno la morte di Gesù. quel che Paolo dice Galati 1:15-16; Atti 26:16-18. Ogni idea di merito dell'uomo è contraria all'insegnamento di Paolo. Ebrei 12:2-3. Sono però possibili altre costruzioni, anche all'infuori di quella di Diodati ch'è forzata. var vers = getCookie("RicVers"); Gli si dice che non ha bisogno di conoscere bastandogli una fede cieca in riti che non intende. Qual'è infatti il gran motivo che gli ambasciatori di Cristo mettono innanzi per persuader gli uomini ad accettar la riconciliazione?, È il sacrificio espiatorio di Cristo. Certo, col preservarli dai pericoli di morte che li minacciano del continuo, Cristo rivela la sua potenza di vita 2Corinzi 1:9; Marco 16:18. 2Corinzi 3:9. } riferimento al Battesimo cristiano, La spiegazione va per il meglio, ma per il peggio. 5. Paolo aggiunge ch'egli fa tutto dinanzi a Dio, con un senso costante della presenza di Dio che legge nei più intimi recessi del cuore e non approva se non ciò ch'è retto e vero. La frase va intesa in senso relativo ed in armonia col contesto. In tutto, infatti, siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi. if (versnome=="C.E.I.") Fin da questa terra, la vita di Cristo ha da manifestarsi nella «carne mortale» dei suoi servi. A Corinto si era formata un’assemblea numerosa grazie al ministerio di Paolo (Atti 18:10). Ciononostante egli è in questo vaso di terra che Cristo si compiace di manifestar la potenza della sua vita; ivi abita lo Spirito della vita che fa di questi deboli strumenti umani degli esempi e dei portatori della vita superiore ed eterna. 3 Sussiste però il fatto innegabile, doloroso, che molti fra gli uditori del Vangelo, così fra i Giudei come fra i pagani, restano increduli. Questo tesoro si riferisce alla preziosa luce del Vangelo fatta risplendere, in misura speciale, in Paolo e nei suoi compagni, al fine di renderli strumenti per illuminare altri nella conoscenza di Cristo 2Corinzi 4:6. Casi nella chiesa romana, nella misura in cui ella è infetta di spirito pagano, si accetta il principio delle riserve mentali. dati in balia della morte; cfr. Lunga per chi non guarda che alla esistenza presente, ed ha il suo tutto quaggiù, essa è breve per chi guarda alla eternità della gloria. 3. Il perciò si riferisce ai versetti precedenti. 4. 7 §3. versDio=1; 2 Corinzi 12 9:10. Il dare nel Nuovo Testamento - 2 Corinzi 8. La testimonianza cristiana non consiste tutta nel predicar Cristo morto per noi. Nuova Diodati: 2Corinzi 4:6. perché il Dio che disse: «Splenda la luce fra le tenebre», è lo stesso che ha fatto brillare il suo splendore nei nostri cuori per illuminarci nella conoscenza della gloria di Dio, che rifulge sul volto di Gesù Cristo. La certezza della propria risurrezione gloriosa, la persuasione che le sue fatiche e sofferenze concorrono alla salvezza altrui e da ultimo alla gloria di Dio. Si tratta qui della luce dell'Evangelo proiettata nelle menti dalla predicazione apostolica. Volgiamo l'animo alle cose che sono eterne». Romani 14:8; Filippesi 1:20-24; 2:17. da Dio che conta i capelli del nostro capo e non ci abbandona in balia dell'odio dei nemici. nei cuori nostri, affinchè [noi] facessimo risplendere la luce della conoscenza della gloria di Dio nella faccia di Cristo. Cfr. 9 Ed egli mi ha detto: Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza. else sovrabbondi, per mezzo del gran numero, il ringraziamento, alla gloria di Dio. Giovanni 3:19-21; 5:40-44; 7:17, ecc. 1Corinzi 15:31; Romani 8:35. 18 Le sofferenze presenti preparano gloria ineffabile ai servi di Cristo, perchè essi sono uomini il cui tesoro non è qui, ma nel mondo avvenire; uomini che han l'animo non alle cose terrene, ma alle celesti Filippesi 3:19. Egli gode dell'abitazione dello Spirito nel suo cuore e della libertà dei fìgli di Dio. Chi è cieco non vede gli splendori della più bella luce. Dicendo «ci opera» o ci produce, ci prepara, ci assicura, Paolo non inculca il concetto che l'afflizione meriti la gloria. È stata tradotta dal Diodati: «mortificazione», da altri: «martirio». Condividi. «Convien ch'egli cresca e ch'io diminuisca», aveva esclamato il Battista. Chi lo addita come sorgente di vita e di affrancamento spirituale, serve in modo effìcace agli interessi morali degli individui e de lle nazioni. La via percorsa da Cristo, è quella per la quale i suoi devono passare; la sorte del capo ha da essere quella delle membra. if (versnome=="Bibbia+della+Gioia") 2:17 e 4:2). Egli ce lo dice in questa sezione. if (versnome=="Nuova+Riveduta") Il popolo è tenuto nell'ignoranza. «la momentanea leggerezza dell'afflizione nostra». 2 Corinzi 4:16-18 Conferenza Episcopale Italiana (CEI). L'Evangelo è coperto per tutti coloro che sono in istato di perdizione; ma in questa categoria generale di persone estranee alla salvazione, l'Apostolo sembra fare una distinzione. Romani 1:18 e segg. Al contrario, abbiamo rifiutato le dissimulazioni vergognose, senza comportarci con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma annunciando apertamente la verità e presentandoci davanti a ogni coscienza umana, al cospetto di Dio. Ho bisogno di chiarificare che quando parlo del Nuovo Testamento mi riferisco al Nuovo Accordo che fu istituito con il sacrificio del Nostro Signore Gesù Cristo. Il testo dice letteralmente: «ad illuminazione della conoscenza...».. Ma siccome tutta la sezione tratta del modo in cui Paolo esercita il ministerio ricevuto, è più semplice intendere le parole προς Φωτισμον ; dello scopo che Dio aveva in vista illuminando Paolo ed i suoi compagni, quello cioè di far di loro dei portatori di luce. Tal'è la costruzione della frase che dà il senso più semplice e più conforme al contesto. E ciò avviene in modo progressivo e costante, così com'è continua l'azione deleteria che agisce sull'uomo esterno. Commentario: 2Corinzi 5:21. Codesta gloria di Dio gli uomini la possono contemplare in Cristo ch'è «l'immagine di Dio», «lo splendor della gloria di Dio e l'impronta della sua essenza» Ebrei 1:3. In tutte le religioni dell'antichità, c'era una dottrina per il pubblico ed un'altra per gl'iniziati. Diodati Per lui è come se non rifulgesse, poichè non ne è illuminato. Cfr. s=s+""; 1 1 Paolo, apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, e il fratello Timoteo, alla Chiesa di Dio … Anche di recente, egli era stato dalla persecuzione ridotto agli estremi, ma Dio l'avea tratto a salvamento come per una risurrezione. Si confront i Romani 15:6 e segg. Soffrono i redenti e muoiono con Cristo, ma fin da ora essi hanno parte alla pienezza di vita nuova che emana da lui. opera) un infinitamente superiore [ed] eterno peso di gloria. Nell'uomo interno, all'incontro Romani 7:22; Efesini 3:16, ch'è quanto dire nell'io morale e spirituale, nell'io che pensa e vuole e approva il bene, che ha per centro lo spirito vivificato da Cristo, in quest'uomo interno opera la vita. L'apostolo ci offre un commovente scorcio delle condizioni finali del suo combattimento e della sua corsa: la prigione, il freddo e la nudità (1 Corinzi 4:11; 2 Corinzi 11:27; qui chiede il suo mantello: v. 13), la malvagità e l'opposizione degli uomini (v. 14, 15), la sua comparizione davanti a Cesare (Nerone) senza nessuno dei suoi amici (v. "selected=\"selected\" ":"")+"value=\"Diodati\">Diodati"; s=s+"";
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